Come il tuo abbigliamento può trasformare l’idea che hai di te



Che l’abbigliamento abbia un ruolo fondamentale sul modo in cui percepiamo noi stessi è un concetto facilmente comprensibile, che probabilmente hai già potuto sperimentare: tutti, infatti, sappiamo che un abito, giusto o sbagliato che sia, può influenzare il nostro atteggiamento e i nostri comportamenti, in positivo e in negativo.

Se indossi un abito che non ti convince, che non sei sicura ti stia bene, inevitabilmente ti sentirai goffa e insicura.
Il problema è che se inizi ad avere questa percezione di te stessa, comincerai a proiettarla all’esterno.
Attraverso i tuoi gesti, la tua postura e, in generale il tuo atteggiamento, trasmetterai agli altri il tuo disagio.

Al contrario, indossando un abito che sei sicura ti stia bene, che ti doni, che ti faccia sentire te stessa, sprizzerai sicurezza da tutti i pori, risultando di conseguenza più spigliata e affascinante.


Ecco di cosa parleremo in questo articolo:


I tuoi abiti comunicano



I vestiti che indossiamo non hanno effetto solo su come vediamo noi stessi.
Gli abiti influenzano moltissimo anche la percezione che gli altri hanno di noi.
Questo potere degli abiti sulla mente umana è dovuto a questioni evolutive e culturali molto concrete e profonde. Meno banali di quanto si possa pensare.
Quando si affronta questo argomento, non è raro arrivare a parlare di superficialità, società dell’immagine, importanza delle apparenze, ecc.
Sono tutte questioni interessanti e sicuramente meritevoli di approfondimento
Ma ci sono altri modi di guardare a questo fenomeno.

Il legame tra abiti e personalità, nasce dal fatto che gli abiti sono parte integrante della nostra immagine.
E la nostra immagine, che la riteniamo importante o no, è il primissimo filtro che mettiamo tra noi e gli altri. Nonché probabilmente il principale mezzo attraverso cui uno sconosciuto può acquisire autonomamente informazioni su di noi.
Anche solo osservando gli abiti, gli accessori, i colori che scegliamo di indossare, le altre persone riescono in qualche modo ad “inquadrarci”.


Perché giudichiamo le persone per il loro abbigliamento?



Il motivo per cui l’abbigliamento di una persona comunica in maniera così efficace, deriva dal modo in cui il nostro cervello elabora gli impulsi che riceve.
Il funzionamento del nostro cervello si è evoluto in tempi antichissimi, quando la priorità era una sola: sopravvivere in un mondo infinitamente più ostile di quello odierno.
E per sopravvivere in un ambiente ostile, una delle necessità primarie è la rapidità decisionale.
Il cervello funziona un po’ come un centro di smistamento dati. Attraverso i sensi, riceve miliardi di informazioni al secondo!
Se dovesse attribuire la stessa importanza, lo stesso tempo di valutazione a tutte le informazioni ricevute, ogni più piccola decisione richiederebbe un tempo infinito.
Invece, tutti i giorni prendiamo decisioni in frazioni di secondo, la maggior parte delle volte senza accorgercene.
Questo perché la mente umana ha elaborato diverse strategie e semplificazioni, che sfruttano l’esperienza e la memoria per valutare l’ambiente e le circostanze in tempi rapidi, senza dover riflettere troppo: le cosiddette Euristiche Cognitive.

È come se il cervello creasse delle categorie e delle associazioni a cui riconduce tutte le informazioni ricevute dai sensi. Per questo, per esempio, guardando due oggetti, tenderemo a considerare quello più piccolo come più lontano.

Grazie a queste scorciatoie mentali, i nostri antenati sapevano fronteggiare rapidamente situazioni di pericolo e minaccia, utilizzando memoria ed esperienza per distinguere ad esempio un predatore da una preda.
Chiaramente queste strategie della mente hanno come scopo la velocità, più che la precisione del giudizio. Eppure sono meccanismi che utilizziamo con successo (e senza accorgercene!) migliaia di volte al giorno.
Essendo legati a memoria ed esperienza, la cultura di riferimento gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui questi trucchi della mente influenzano le relazioni umane.


L’abbigliamento all’interno di un sistema culturale



Le associazioni e gli stereotipi che il cervello usa, sono profondamente legati alla cultura di appartenenza.
E gli abiti sono una parte fondamentale di ogni cultura.
Fin dagli albori dell’umanità, infatti, gli uomini hanno usato gli abiti non solo per proteggersi dalle intemperie, ma anche, e forse soprattutto, per comunicare e ricavare informazioni sulla loro posizione sociale.
La trasmissione di informazioni sullo status sociale degli individui, poteva avvenire in maniera esplicita, attraverso abiti e oggetti simbolici. Per esempio nel caso di uomini religiosi o di potere, lo status poteva essere indicato da un copricapo come una corona, o anche solo dal colore dell’abito indossato.
Tutta una serie di altre informazioni, invece, venivano trasmesse in maniera implicita.
Per esempio, attraverso la ricchezza o meno dei materiali con cui abbigliarsi, era possibile dedurre il ceto sociale di appartenenza.

Gli abiti, come puoi facilmente osservare, hanno questa stessa funzione tutt’oggi.
Ci sono ancora dei ruoli sociali e economici che puoi chiaramente dedurre dall’abbigliamento.
Per esempio riconosciamo le forze dell’ordine dalla loro divisa, così come i sacerdoti o il personale sanitario.
Ma attraverso l’abbigliamento hai accesso anche ad informazioni molto più complesse: puoi addirittura arrivare a scoprire dati sensibili della persona che osservi.
In alcuni casi puoi indovinare la sua provenienza geografica o se è una persona religiosa.
Proprio per l’alto legame che esiste tra cultura e abbigliamento, in un mondo globalizzato possiamo perfino osservare come uno stesso capo possa essere interpretato in maniera totalmente opposta, a seconda della cultura che lo osserva.
Pensa ad esempio al velo islamico, o alle tuniche come capo di abbigliamento maschile.
Sono capi perfettamente accettati all’interno della loro cultura di provenienza, mentre nel mondo occidentale possono essere percepiti da alcune persone come oppressivi o ridicoli.


I Vestiti trasmettono Informazioni su di Te, ma anche a Te



Gli abiti sono parte integrante dell’immagine pubblica di una persona.
Sono oggetti che selezioniamo e scegliamo con cura, e che per questo possono dire molto di noi, che lo vogliamo o meno.
Paradossalmente, anche non prestare alcuna attenzione al modo di vestire dice qualcosa di noi!

Vari esperimenti nel corso dei decenni hanno dimostrato quanto l’abbigliamento influenzi direttamente ed inconsciamente, la percezione che abbiamo di noi stessi e la percezione che gli altri hanno di noi.

Per esempio esiste uno studio molto interessante a conferma di questo funzionamento della mente. Quello della Professoressa Karen Pine dell’Università di Hertfordshire:

Dopo aver fatto indossare ad alcuni studenti una maglietta di Superman, ha scoperto che non solo i ragazzi si sentivano più forti ed attraenti, ma riscontravano un effettivo aumento delle loro prestazioni fisiche!


Abbigliamento ed Effetto Priming



Secondo la Professoressa Pine, questi risultati dipendono dall’effetto Priming.
L’effetto Priming è uno dei processi mentali attraverso cui le nostre percezioni vengono influenzate dal significato simbolico che inconsciamente associamo ad uno stimolo sensoriale.
In questo caso la figura di Superman, con tutto l’immaginario a lui associato, trasmette un’idea di forza, di alte prestazioni fisiche.
All’interno della nostra cultura, praticamente tutti conosciamo questo personaggio e cosa rappresenta.

Ma non è necessario che il simbolo che usiamo faccia riferimento ad una figura o ad elementi culturali universalmente noti.
Anzi, questi simboli funzionano perfettamente anche all’interno del nostro personale microcosmo.
Ad esempio quando cogliamo negli altri qualcosa che ci ricorda noi stessi.

A questo proposito, alcuni studi hanno provato che le persone che vestono in maniera simile ai loro datori di lavoro hanno più probabilità di essere assunte e di ottenere una promozione.
Quando osserviamo in un’altra persona un abbigliamento “simile” al nostro, possiamo infatti fare una serie di deduzioni, spesso senza neanche rilevarle coscientemente:

potremmo pensare che questa persona condivida con noi valori, stile di vita, e tutta una serie di altre caratteristiche che la accomunino a noi.

Non a caso esistono moltissimi altri studi sulla relazione tra abiti e psiche.


Usare l’abbigliamento per migliorare le tue prestazioni



Una volta scoperti questi meccanismi, puoi usarli a tuo vantaggio nella scelta del tuo abbigliamento: la prima cosa che devi tenere presente quando acquisti o scegli un abito, è come vuoi che ti faccia sentire.
Cerca di scegliere capi che, nel tuo immaginario simboleggino la sensazione che vuoi provare quando li indossi.

Per esempio, se una camicia ti fa pensare a serietà e determinazione, potrebbe essere il capo giusto con cui affrontare un colloquio di lavoro. Al contrario, se nel tuo immaginario la camicia assume significati deprimenti, meglio optare per qualcosa di diverso!

Se l’abito che scegli ti serve per un’occasione in cui devi essere “valutata” da un’altra persona, e vuoi far sì che ti sia utile a raggiungere i tuoi obiettivi, presta attenzione a cosa simboleggiano i capi che scegli nell’immaginario comune.

Fai in modo che questi simboli siano coerenti con la figura che ricopri.

Se ad esempio lavori a contatto con il pubblico, e il tuo ruolo richiede di guadagnare una grande fiducia da parte dei tuoi clienti, devi sapere che le persone tendono a dare maggiore fiducia a chi è vestito in modo formale o professionale. Se il tuo lavoro richiede l’uso di un camice, potrebbe essere un’ottima idea indossarlo!

Insomma, inizia ad usare gli abiti tenendo presente il loro potere, ovvero quello di accentuare e rafforzare la tua personale rappresentazione di te stessa, consapevole del fatto che questa rappresentazione è realmente in grado di trasformarti!

Scegli ciò che vuoi e vestiti come la Donna che può ottenerlo!




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